andrea giordana nel letto del belli
scritto mercoledì 14 febbraio 2007 alle 20:07
La rassegna “Trend”, ospitata dal teatro Belli fino al 20 maggio e frutto di una collaborazione fra Comune di Roma – Dipartimento di Cultura e Spettacolo – e British Council, come recita il sottotitolo, si propone di presentare al pubblico italiano le “nuove frontiere della scena britannica” con un ventaglio di sei spettacoli inglesi ed irlandesi tutti riadattati per il palcoscenico italiano.
Il primo appuntamento della serie, è “Bedbound”, una immagine rarefatta, (ma straordinariamente violenta e nitida, come solo può fare la drammaturgia inglese contemporanea) della provincia dublinese; un testo di Enda Walsh adattato per il pubblico italiano da Valter Malosti – da anni attento ai nuovi trend della scena internazionale – e messo in scena dal teatro di Dioniso (in replica fino al 4 marzo al teatro Belli).
Un padre ed una figlia, rinchiusi nel vicolo cieco di un labirinto, a letto, intenti in una narrazione parallela tutta volta a mettere insieme le schegge del passato, i tragici eventi che li hanno trascinati in questa sospensione a metà fra l’inedia ed il sonno. Il dramma di due vite in due percorsi verbali che via via si incrociano, in un incontro che parla di degradazione e fallimento e che cerca risposte nei dedali della memoria.
Un testo amaro, di un’ironia acre, deliberatamente ributtante, che guarda ai provocatori esempi cinematografici “Trainspotting” o “The acid house” (non a caso Walsh ha collaborato per il cinema), ma con un senso della malinconia e dell’affetto straordinariamente insoliti. Il vuoto dell’esistenza cerca di essere riempito dalla violenza verbale dei due personaggi in scena, da un fiume di parole “che inonda e colpisce fisicamente gli spettatori”, imbrigliandoli in una rete di follia e disperazione dalla quale è possibile l’uscita solo con un contatto fra padre e figlia. E alla fine, come suggerisce Walsh, le atmosfere inaspettatamente si stemperano e “l’amore sommergerà ogni cosa”.
Un testo insolito per la scena italiana, una galleria di suggestioni cui ci siamo solo parzialmente abituati attraverso il grande schermo e che si mostra in tutta la sua prepotenza espressiva anche sulle scarne scene che Malosti ha immaginato per noi; scene che Andrea Giordana e Michela Cescon calpestano con sorprendente trasporto. Ma la difficoltà di ricezione dello spettacolo che si incontra nella prima parte, non dipende solamente dalla novità del testo: Malosti traduce forse troppo letteralmente un’eccessiva quantità di espressioni idiomatiche, che rendono a tratti singhiozzante ed ispida la narrazione, un aspetto che però passa decisamente in secondo piano grazie soprattutto all’abilità dei due attori.
Prossimo appuntamento della rassegna sarà “Yard Gal” di Rebecca Prichard, presentato con la regia di Furio Andreotti per Area Teatro, dal 6 al 18 marzo.
(Visto al Belli di Roma in febbraio 2001)