fuoco acqua ombra e studio azzurro
scritto venerdì 23 febbraio 2007 alle 10:24
Lo Studio Azzurro – celebre fucina di idee ed invenzioni multimediali, protagonista sulla scena internazionale della videoarte – adatta il proprio linguaggio ad uno spettacolo teatrale: Il fuoco, l’acqua, l’ombra, la danza e la natura nelle immagini di Tarkovskij. Si tratta di un lavoro a metà fra teatro-danza e teatro-immagine, in cui Tarkovskij è colto nelle sue suggestioni naturalistiche, al di fuori dalle tematiche generazionali sulla contemporaneità: un perfetto equilibrio fra estetica e suggestione; aggiunta di “vita biologica” alle proiezioni dello Studio Azzurro.
Un’opera poeticamente descrittiva, interamente costruita sull’interazione dei quattro danzatori con le immagini di elementi e natura in continuo divenire. L’impatto complessivo è unico: le videoproiezioni sono tridimensionalizzate dal corpo umano, che nel loro contesto si muove, talvolta con garbo talvolta con violenza, in un continuo impatto suggestivo, spesso accompagnato da parole, anch’esse proiettate. Si instaura così, un rapporto forte fra palco, immagini e danzatori, che fanno parte di un’opera totale, non di rado al di fuori del palcoscenico.
La poesia di questo spettacolo è costruita su una tecnica maniacale, che mette in luce la competenza dello Studio Azzurro in fatto di coerenza linguistica: gli attori/danzatori sono in perfetta coordinazione con i tecnici delle luci (in questo caso proiezioni), al punto tale che l’interazione assume caratteri di realismo e straniamento ad un tempo. Le stesse scenografie (elemento centrale dello spettacolo, ammesso che in un unicum esistano elementi centrali), evidenziano la capacità degli artisti dello Studio Azzurro di generare un impatto emotivo nel fruitore dell’opera d’arte.
In questo spettacolo il teatro diventa arte figurativa, immagine, rimettendo in gioco alcune delle riflessioni contemporanee più significative a proposito del senso delle avanguardie estetiche sul palco.
(visto in marzo 2000)