Se il genio è un pupazzo
scritto sabato 30 dicembre 2006 alle 09:41
La compagnia marionettistica Carlo Colla e figli, ha presentato al Teatro Valle di Roma la “Lampada di Aladino”.
La storia del giovane protagonista e il suo iter di maturazione e catarsi, si snodano in 14 quadri, che conservano tutta la carica espressiva e ridondante della tradizione marionettistica. Arte sui generis, che rivela un'incredibile attitudine a descrivere il mondo fantastico, onirico. Forze estreme e magiche, in un gioco a scatole cinesi, in cui l’evidenza della teatralità non esclude – ma anzi amplifica – l’incanto fantastico di una delle storie più note ed affascinanti de “Le mille e una notte”.
La cura dei particolari, la bellezza e la incredibile varietà dei costumi, gli scenari e le invenzioni scenografiche, mostrano come l’arte delle marionette conservi una autonomia linguistica e figurativa troppo spesso sconosciuta al grande pubblico, che tende ad identificare gli spettacoli marionettistici come manifestazioni di cultura popolare. La compagnia Carlo Colla e figli è riuscita a percepire tutto un repertorio linguistico secolare attualizzandolo in maniera originalissima e visivamente stupefacente (si veda per esempio il solo numero di personaggi e comparse, che si aggira attorno a duecento).
L’alchimia perfetta di questo spettacolo fra gusto per l’intreccio e studio espressivo, mostra come l’apertura del teatro ad un pubblico più vasto sia possibile non solo attraverso l’importazione del genere e del linguaggio televisivo-cabarettistico, ma anche mediante un serio recupero delle tecniche e delle tradizioni passate.
In questo contesto, l’ormai consolidato binomio bambini/marionette, fa in modo che il teatro stesso possa essere scoperto dalle nuove, anzi, nuovissime generazioni: è così che nel contatto con una tradizione tanto antica quanto raffinata può risiedere la crescita di gusto delle platee di domani.
Visto in gennaio 2001.