DDANG: da-lì-a-qua è acqua
scritto lunedì 14 gennaio 2008 alle 11:55
E’ stata appena inaugurata negli spazi del chiostro Agostiniano all’archivio storico di Bracciano l’esposizione multidisciplinare DDANG, iniziativa dedicata alla scomparsa di un giovane artista braccianese, Damiano De Angelis, organizzata dall’associazione culturale Freespirit e promossa anche dal comune laziale.
Quest’anno il tema dell’iniziativa – che continuerà fino al 20 gennaio – è l’acqua, argomento quanto mai scottante ed al centro del dibattito mondiale sullo sviluppo sostenibile.
Da-lì-a-qua: acqua. Ed i giovani artisti (molti) che hanno risposto all’appello dell’associazione si sono cimentati con risultati alterni nell’elaborazione del tema. Poca, pochissima politica (al contrario di come invece ci saremmo aspettati) a conferma che la visione dell’arte prescinde sempre più dalla dimensione etica e si fa piuttosto poesia, allusione, gioco concettuale e ripetizione di stilemi propri di movimenti artistici del passato (Warhol, Hokusai, Studio Azzurro…).
Fra le opere in mostra siamo rimasti piacevolmente colpiti dalle foto di Matteo Rizzo, scarpe velate dall’acqua, segnali rubati di percorsi cittadino sotto la pioggia. Gloria Tranchida ha invece proposto una pittura che sembra uscita dall’atelier di Burri, in cui la materia dorata d’una tavola in cartone diventa crepa nel terreno, calore, sole, SICCITA’. L’effetto è tagliente.
Davvero notevole anche l’apporto dei Lumpysboys, che hanno partecipato alla mostra anche attivamente con la movimentata immagine coordinata dell’iniziativa e che nella categoria “grafica” – hanno presentato lo schizzo di un nucleo acqueoterrestre in bilico fra linguaggio pubblicitario ed esuberanza graffitista intitolato “Bicchiere mezzo vuoto”.
Artcock lascia invece intuire una capacità ironica notevole con “Effervescente naturale”, ma l’impressione è che il lavoro presentato sia solo l’episodio di una serie.
Fra i video interessante la scoperta di “menu del giorno” realizzato dall’ass. culturale LAGOccia per la regia di Luca Tedesco: vi scopriamo un banchetto lungolago a base del prezioso liquido trasparente.
Ma quello che abbiamo amato di più (e saremo pure infantili) è il gesto concettuale ed esplosivo di Francesco Iacopelli, che mette un pesce in un cubo trasparente, vi appone una cornice e dice “Senza titolo”.
Va aggiunto che il DDANG sostiene l’Utawaleza Farm Project, che nel villaggio di Maldeco in Malawi ha gettato le basi per la costruzione di una comunità agricola sostenibile.
E va segnalata infine anche la nostra presenza (la presenza di Artmobbing) alla mostra con una serie di quattro foto sul confine acquatico più controverso del mondo.
….e io a mia volta sono rimasto piacevolmente colpito dal vostro sostegno -appoggio-apprezzamento!
grazie.
Matteo Rizzo