Fratellis a Montmartre
scritto mercoledì 31 gennaio 2007 alle 11:53
Negli spazi semifatiscenti e retro dell'Elisée Montmartre si è esibito il 3o gennaio The fratellis, il gruppo inglese montanto all'auge delle cronache musicali con "Costello Music", album che ha la forza di una raffica di mitra sulla folla. Ma iniziamo da Nelson, il gruppo francese (anglophone, hein?) cui è spettato l'arduo compito di scaldare il palco. Certo, le atmosfere nere alla Joy Division non erano proprio l'abbinamento ideale con the Fratellis, specie per la folla di teenagers scatenati che affollava lo stanzone fumoso del locale di Bulevard di Rochechouart ma tant'é… e siamo pur sempre nello scatolone indie. E certo l'energia non è mancata a questi quattro giovanotti in mise Franz Ferdinand, che hanno suonato con passione fino ad ottenere dal pubblico ovazioni degne delle star della serata: e non è un caso che "Nelson", in barba all'anglofobia francese, sia uno dei gruppi più rappresentativi della nuova ondata rock parigina. Genere che non ha paura di scimmiottare lo stile d'oltremanica e lo fa con discreti risultati quando parliamo delle formazioni Stuck in the Sound, Hopper e Tahity Boy And The Palmtree Family. Con i dovuti momenti di sonnolenza elettronica, la prestazione live di Nelson non ha lasciato spazio a dubbi: "People and Thieves" e "Slow Falling" sono due cadute fin troppo lente, "I say you can't stop" e "The over song" divertono e fanno ballare con sound in bilico fra Inghilterra e Stati Uniti. Ma niente paura: per il momento tutto è statao davvero già ascoltato. E' con The Fratellis che la serata all'Elysée si è scaldata di più. Una vera fucilata il sound live di questi tre ragazzi con la faccia da avanzi di galera. Rock adrenalinico ed elementare, che con gli ingredienti base (bassochitarrabatteria come un'unica parola) produce una macchina ritmica formidabile. Potenza sonora da sparare a centinaia di decibel e che sembra provenire dalla furia omicida di dodici braccia. Motore ritmico infaticabile ed indubbiamente star della serata "Mince Fratelli", alla batteria come al mitra, senza pietà per la platea esagitata, alla quale non è servita neanche la parentesi acustica di "Jon Fratelli". E questi scalmanati avevano ragione ad ammazzarsi di pogo e botte: tutto potente, tutto raddoppiato, tutto troppo rapido. "Henrietta" e "Flathead" come una tortura per lo stomaco e per i timpani. "Country boys e city girl" pericolasa per i talloni e per le spalle. "Baby fratelli" erotica e sconcertante come un cazzotto in pieno volto. La breve durata ed il ritardo sul palco certamente due macchie nere alla serata. Per un disco solo e per questi ritmi da frullatori cosa potevamo aspettarci?
Nelson si raggiunge su myspace: http://www.myspace.com/nelsonrock
Foto e commenti del concerto: http://www.le-hiboo.com/concerts/the-fratellis-nelson-a-lelysee-montmartre/