Il pianeta è minuscolo: Ilha das flores
scritto giovedì 29 ottobre 2009 alle 09:59Aggiornamento!
Versione con sottotitoli in italiano:
L’isola dei Fiori from Aurelia on Vimeo.
È la storia dell’Isola dei fiori, bidonville all’estremo sud del Brasile, ma è anche un manuale di istruzioni per il pianeta terra e per la comprensione dell’essere umano che vi risiede, così ostinatamente appeso all’idea di sviluppo come crescita.
Se un alieno dovesse entrare in contatto con la nostra razza, gliene consiglierei caldamente la visione, in quanto potrebbe rapidamente renderlo edotto circa la natura contorta dell’essere chiamato uomo.
Il corto di Jorge Furtando, realizzato nel 1989, gioca sulla proporzione e sul cambiamento di scala, oltre che sulla digressione continua fra micro e macroscopico.
Si inizia seguendo il cammino di un pomodoro coltivato dal signor Suzuki, e si aprono subito una serie di parentesi “didattiche” in cui ci viene spiegato cosa è un pomodoro, cosa è un giapponese, cosa è il cervello… e via via per tornare a seguire il viaggio del pomodoro dalla pianta, al mercato, alla casa di una famiglia, alla spazzatura, ai maiali, alla sotto-umanità. Tutto prodotto dalla “letale” combinazione di pollice opponibile e cerebro sviluppato.
Furtado costruisce così un percorso per accumulazione, in cui le informazioni – nella loro presentazione semplice, basica, ispirata dal linguaggio didattico d’un documentario per la scuola – si rivelano non proprio scontate, ed anzi, ricche di un significato nuovo e potente quanto semplice e disilluso.
La sensibilità di questo fanciullesco punto di vista sulle cose del mondo, prende tinte quasi surreali. I paradossi del sistema monetario e della delocalizzazione emergono infine, quasi come un’illuminazione nel racconto per extraterrestri cui lo spettatore è guidato dal regista passo per passo, mano nella mano.
Un corso concentrato su delocalizzazione e contemporaneità, che procede per accumulazioni poetiche compiendosi in una sintassi descrittiva possente.
Sintassi poetica del nostro pianeta, e mi dispiaccio solo di non averlo trovato per voi in lingua italiana (in alto è in francese, qui sotto in english).