inverno invisibile [parte III]
scritto mercoledì 24 gennaio 2007 alle 10:47 Allo Zorba sarebbe impossibile tracciare anche lontanamente la rotta di una sola delle particelle nell'aria. Perché allo Zorba enormi transessuali muovono in vortici eleganti il gas sulle loro teste a due metri dal pavimento. Allo Zorba il fumo si propaga neroviolagiallo verso l'alto e si poggia morbido e strisciante sul soffitto, in una gravità lunare inversa.
Allo Zorba il fiato e le braccia e i piedi e le mani e gli occhi non hanno il tempo di pensare all'aria. Ed anzi: sono tutti così numerosi ed incollati in questa sottile nebbia che la densità dell'atmosfera è come mummificata benché attraversata di continuo dalle frequenze della musica e delle voci e delle grida e delle conversazioni da ubriachi.
La folla non si muove né brulica. La folla si rimescola.
Si nuota in un enorme budino, allo Zorba. Non c'è niente da fare.
Ed il budino trema rapido alla base, sollecitato dalle spinte del concerto nello scantinato.
— E' quasi un miracolo che l'osso di seppia rimanga ancora ben ancorato alla barba
Se non si nuota nel budino c'è sempre la seconda alternativa: strisciare fra i piedi della folla ed uscire a dare boccate pesanti di vapore sulla discesa del falso borgo. Sembrerebbe una cosa da folli in gennaio.
Ma il tepore totale e cosmico si riversa già sulle vite di tutti. E sembra che in questo inverno qualcuno abbia scoperchiato tutti i vulcani del mondo. Che qualcuno abbia mischiato i mari tropicali a quelli polari e che le nuvole ed i venti gelidi siano un tutt'uno con lo scirocco rovente di Algeri. Tutti i forni del mondo sono aperti.
E non c'è scampo. 59 Fahrenheit secchi ovunque in Europa.
Tiepido inverno.
Tiepido.
Tiepido.
La birra cola sulle mani nelle gole nelle teste.
—- Ralenty
Lo sguardo di lui lo incrocia. Pelle olivastra. Cellulare in mano. Giacca scura. Occhi gialli giallo fuoco.
"La tua barba è bella."
Fahrenheit 73.41.
"Dovresti tenerla"
D o v r e s t i t e n e r l a
ed è come un passaggio lontano. Appirizione e sparizione immediata. Come una profezia.
Fahrenheit 72.20.
Le molecole si mettono comode. E la rotazione del capo non serve a spingerle in alto.
Non serve ad intervenire nel caos calmo della stanza deserta.